
RIVISTA n.1
MEDICINA DEMOCRATICA
MOVIMENTO DI LOTTA PER LA SALUTE
Nel momento in cui le condizioni di vita e di lavoro della classe operaia e delle masse popolari sono soggette ad uno degli attacchi più pesanti del dopoguerra da parte del capitale, dalla crisi politica ed istituzionale emerge l’esigenza di una definizione e di una gestione diversa, anticapitalistica e proletaria delle soluzioni a tanti problemi, tra cui quello della salute. L’attacco alla salute delle masse come momento per battere la classe operaia rientra nel più vasto disegno della borghesia, che è quello di distruggere politicamente il proletariato e i suoi livelli di organizzazione in fabbrica e nel territorio. Il capitale monopolistico ed il regime dc, che ne garantisce gli interessi, non sono solo la causa dello sfruttamento che genera immiserimento e malattie, ma sfruttano queste stesse malattie per trarne profitto.
Ciò avviene attraverso le Mutue, assetto parassitario del capitale finanziario, attraverso il finanziamento pubblico delle strutture sanitarie private, attraverso la difesa di tutte le forme individuali di speculazione sulla salute (corpora zioni mediche, baroni), il sostegno al capitale monopolisti co farmaceutico e l’ingresso del capitale industriale (Fiat, Montedison), tra i principali sfruttatori della classe operaia, nei più moderni aspetti dello sfruttamento delle malattie (Centri Diagnostici, Check up, ecc.)
L’attacco all’occupazione e l’intensificazione dello sfrutta mento si accompagna ad una violenta campagna sull’assenteismo e si avvale dell’uso selvaggio della mobilità interna ed esterna alla fabbrica.
Costruire e rafforzare il movimento di massa per la salute vuol dire sconfiggere questa politica, difendere la rigidità della forza-lavoro, sviluppare la lotta all’organizzazione capitalistica del lavoro, difendere ad ogni costo la lotta arti colata di fabbrica e nel territorio, sviluppando tutte le for me di organizzazione delle masse, smascherare la mistificazione che con l’assenteismo nasconde la distruzione della salute dei lavoratori.
L’esigenza per la classe operaia di difendere a livello di massa ed in prima persona la propria salute è ulteriormente rafforzata dal crollo delle ultime illusioni sulla Riforma sanitaria, svuotata di ogni contenuto, ridotta a parola che ormai significa solo truffa e ristrutturazione in direzione antiproletaria dei livelli di potere sanitario del capitale e dal fallimento della politica dei confronti globali tra vertici sindacali e governo.
In particolare anche il progetto attualmente in discussione in Parlamento non fa che peggiorare ulteriormente questa linea di tendenza.
Occorre rifiutare coscientemente ogni illusione di gestione delegata della salute e costruire e rafforzare, invece, l’organizzazione diretta delle masse in difesa dei propri interessi.
In tal senso la presenza di rappresentanti sindacali nei Consigli di Amministrazione Nazionale, Provinciali e di sezione dell’INAM ed i rappresentanti della sinistra tradizionale nei consigli di Amministrazione degli ospedali non ha portato ad alcun collegamento con i lavoratori nè ha sortito alcun effetto tangibile nel modificare le condizioni di assistenza e spesso non è nemmeno riuscita ad impedire la speculazione e la corruzione.
perchè medicina democratica
Da questa constatazione e dalle esperienze che il movimento di lotta ha costruito a partire dal ́68 ad oggi, opponendo in fabbrica e nel territorio la lotta di classe, il punto di vi sta proletario sulla salute allo sfruttamento padronale, e merge la necessità di concretizzare in una proposta alter nativa ed in un programma di lotta unificanti è generalizzabili i contenuti di queste lotte. Si è trattato di lotte im portanti, disomogenee, spesso discontinue, a volte isolate, talora parziali, ma che mai sono state vissute e condotte come risposte meccaniche ad attacchi portati con strategica costanza. In esse era ed è presente la concezione della dife sa della lotta per la salute come conquista di più alti livelli di qualità di vita.
Compito del convegno promotore di Medicina Democratica Movimento di Lotta per la Salute, sarà la definizione delle linee politiche complessive su cui muoversi, verificandole costantemente nella pratica di lotta che il movimento e sprime. La classe operaia e le masse popolari organizzate
su una linea politica proletaria affrontano criticamente la realtà, lottano per trasformarla; in tal modo costruiscono scienza alternativa alla «scienza» borghese.
Poichè ciò è uno degli obiettivi e dei compiti del movimento operaio con questo strumento di lavoro si vuole contribui re, in questa prospettiva, all’omogeneizzazione delle inizia tive di lotta, alla socializzazione delle esperienze realizzate e all’individuazione di obiettivi che devono essere la con creta ossatura di questo programma alternativo per la salute.
scopo della rivista
Con questo periodico che è e deve rimanere strumento di lavoro e di coordinamento e non tribuna di opinioni voglia mo arrivare al pieno utilizzo, ed in alcune situazioni anche al recupero, di tutte quelle esperienze di lotta che si svilup pano sui numerosi fronti della salute, dalle fabbriche alla casa, dai quartieri agli ospedali, dalle caserme alle donne organizzate. Il movimento ha bisogno che questo spazio sia aperto a contributi di massa e collettivi, provenienti da si tuazioni di lotta e di scontro nel reale.
È necessario arrivare a riqualificare nelle lotte il lavoro di quanti finora hanno compiuto la scelta di lavorare per il movimento, aprendo a chi lo vorrà gli spazi per operare fi nalmente al suo interno.
Per questo abbiamo scelto di chiedere, a quanti fra i tecni ci vorranno collaborare a questo progetto, di rinunciare in nanzitutto a gestire contro o anche senza le masse proleta rie qualsiasi conoscenza, influenza e potere che l’attuale organizzazione e divisione del lavoro e della società capita listica conferisce e delega loro.
È necessario che al centro di questo lavoro e di questo progetto stia l’affermazione e la pratica conseguente degli obiettivi che il movimento operaio si è dato in questi anni di lotte per la salute: rifiuto della delega, centralità della soggettività operaia, rifiuto della monetizzazione, valida zione consensuale, in sostanza autogestione e controllo di retto delle iniziative sulla salute. Partendo da questi pre supposti è compito del movimento giungere ad aggregare la classe operaia, gli strati proletari sfruttati, le centinaia di migliaia di emarginati, le donne ed i soldati organizzati in un blocco di alleanze sociali che necessariamente si con trappongono frontalmente al regime democristiano e a qualsiasi ipotesi di compromesso con esso.
le tappe per la formazione del movimento
30 novembre 75 Assemblea Nazionale dei medici democratici: i consigli di fabbrica che fanno capo al «Gruppo Permanente di Lavoro per la Tutela della Salute di Castellanza» presentano la mozione (riportata a pag. 2) di pro posta di fondazione del movimento di lotta per la salute come superamento del «Comitato Medici Democratici»; viene immediatamente costituito un comitato promotore nazionale; si firma una prima mozione sull’aborto. Alla se de provvisoria, presso l’Istituto di Biometria di Milano in via Venezian 1, cominciano a pervenire le prime adesioni (a pag. 3 si riportano quelle dei C.d. F., di organismi di massa e collettivi) fra le quali quelle di Magistratura Democratica e Psichiatria Democratica.
20 dicembre ’75, 1° Preconvegno Nazionale di Medicina Democratica.
La relazione introduttiva è tenuta dal C.d.F. della Monte dison di Castellanza (la relazione è stata riportata intera mente dal Quotidiano dei Lavoratori del 22/12/75). Questo preconvegno vede la partecipazione di centinaia di lavora tori, tecnici, studenti, operatori sanitari ecc, Da tutti gli interventi (alcuni riportati in questo numero della rivista) emerge la volontà unanime di arrivare al più presto alla formazione del Movimento, Si allarga il Comitato Promotore che, nella sua prima lettera diffusa a livello nazionale alle forze che lottano nel movimento per la salute.
pone 4 punti discriminanti per l’adesione al movimento stesso : a) rifiuto di qualsiasi ruolo di repressione e controllo socia le da parte della medicina e dei suoi operatori (vedi mozio ne sull’aborto votata il 30.11.75);
b) non delega della salute e affermazione del primato della soggettività operaia;
e) controllo operaio e popolare sulle istituzioni sanitarie; d) adempienza del tempo pieno, immediatamente nell’e sercizio del lavoro ospedaliero e prospettivamente nello svolgimento delle altre attività sanitarie, con il superamen to della libera professione.
Da questo momento i Convegni regionali e interregionali, si susseguono ad un ritmo che lo stesso Comitato Promoto re Nazionale non riesce a seguire.
Prima Bologna, Aosta, Genova, Padova quindi Napoli, poi Roma, Palermo, Catania, Pavia, Torino, Lecco. Ognuno di questi convegni è un momento di crescita per tutto il Movi mento, è un momento di proposta, di esperienze e di verifica nella pratica delle stesse. In questi convegni ogni situa zione di lotta: C.d.F., Comitati di Quartiere, Movimento Femminista o di studenti ha portato relazioni, metodologie d’interventi, proposte di generalizzazione di lotte parziali, obiettivi da percorrere. Il difficile compito della redazione di questo numero zero della rivista del Movimento è stato proprio quello di operare una selezione in mezzo al gran numero di relazioni pervenute. I limiti di spazio (32 pagine) e di tempo (meno di un mese per preparare questo nume ro), le scontate difficoltà tipografiche, il costante «pessimismo della ragione» hanno condizionato in modo negativo, secondo noi, questo numero zero.
L’ottimismo della volontà emerge però in ogni intervento ed è proprio in questa fiducia del Movimento e nel Movi mento, che si svilupperanno sempre meglio i numeri suc cessivi. La selezione ha portato a dover eliminare, per ora, contributi importanti. La redazione definitiva, che sarà e spressa dal Convegno Nazionale di fondazione del Movi miento, dovrà farsi carico di diffonderli. L’obiettivo di que sto numero era quello di fornire un quadro più possibile ampio di documenti «ufficiali» di Medicina Democratica a fianco di documenti del Movimento su alcuni dei temi più importanti su cui la lotta è già in corso. Questo abbiamo fatto, cercando di superare tutte le difficoltà che di volta in volta abbiamo incontrato.
Il limite maggiore forse di questo numero è la disomogeneità, ma non era compito nostro superarla; questo sarà il primo compito che il Movimento con questa rivista dovrà porsi, facendola diventare momento non solo di socializza zione, ma anche di omogeneizzazione delle lotte, perchè queste traggano sempre maggiore incisività dalla verifica e dal confronto, per diventare uno strumento di lotta in più nelle mani del Movimento e quindi realizzare condizioni di salute sempre più adeguate alle esigenze della classe operaia e delle masse popolari, come momento intermedio per la realizzazione definitiva del proprio benessere attraverso l’eliminazione delle cause del malessere della perdita di salute attuali.